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In fondo la mia vita è la storia dei tentativi che ho fatto di tenere i piedi per terra senza mai smettere di alzare gli occhi al cielo.

M.G

mercoledì 30 maggio 2012

Due mesi

Sono due mesi che la nostra storia è finita. 
Due mesi che tu non sai più niente della mia vita.
Due mesi che per te sono quasi un'estranea.
Due mesi che mi torturo con i nostri ricordi.
Due mesi che piango.
Due mesi che la tua indifferenza ha sbriciolato il mio cuore.
Due fottutissimi mesi.


Hai cancellato due anni in due semplici mesi.
Ti ci sono voluti  solo 60 giorni per eliminare tutto il percorso che abbiamo fatto insieme.


E so bene che non meriti nulla, tanto meno questo post, ma sono io ad aver bisogno di questo.
Ho bisogno di parlare di te per ricordare a me stessa, ancora una volta, che sei solo un ricordo.
E che quello ormai è l'unica cosa che ci resta in comune.


Ti dico addio, adesso, come tu lo hai detto a me.
La nostra storia era deleteria e in un certo senso ti ringrazio per aver messo un punto.
Mi stavi portando all'autodistruzione.
Ho odiato me stessa.
Mi sono sentita un problema immenso.
Una che pretendeva gesti eccessivi, quando l'unica cosa che ti chiedevo era la tua maggiore presenza nella mia vita.
Ho elemosinato il tuo amore, e nel frattempo mi sono consumata.
Ho perso la bussola.
Mi guardavo allo specchio senza riconoscere il mio riflesso.


Sono stata male, ma in questi due mesi ho anche imparato a cavarmela senza di te.
Mi sono riscoperta forte.
Ho ritrovato me stessa.
Mi sono riscoperta viva.


Perchè questo tempo passato con te e senza di te mi ha fatta morire due volte.
Ma sono ancora in piedi.
E andrò avanti, senza di te.
Adesso ho nuove consapevolezze. 
E la tua essenza la visualizzo in maniera precisa. Un bambino, che aveva solo bisogno che qualcuno lo aiutasse con la propria vita, che mi somministrava pillole di amore sporadico.
Adesso sono disgustata, ferita, delusa.
MA non è solo rabbia quella che mi spinge a parlare.
Ho capito, ho capito davvero......


Io, caro mio, non ti voglio più.


Spero solo di riuscire a guardarti presto negli occhi senza provare niente, neanche disgusto...


martedì 29 maggio 2012

La maschera della felicità

Qualcuno tempo fa mi disse: “bisogna ridere ogni giorno, sia per migliorare l'umore che per allungare la vita”.
Ridere, una cosa così semplice e così terapeutica allo stesso tempo, mi chiedo per quale motivo sia così difficile farlo al giorno d'oggi.
Mi sono guardata un po' intorno e, sapete di cosa mi sono resa conto?! Che le persone, quasi per abitudine, fingono di essere felici.
Sorrisetti disegnati qua e là, intervallati da chiacchiere inutili che celano tanta tristezza.
Un mondo di maschere e nulla più.
Mi piace pensare che la mia considerazione sia erronea e che viviamo in un mondo in cui le persone sono se stesse sempre. Ma sono stata smentita troppe volte. 

Adesso mi chiedo : perchè siamo così dipendenti da queste messe in scena?


Io per prima -lo confesso- all'occorrenza, indosso la mia bella maschera allegra ed esco a “divertirmi”, perchè non puoi dimostrarti fragile o addolorato davanti al tuo "pubblico".
Quando indossi la maschera devi recitare e fare la tua parte.
La società ti vuole così, bugiardo, perchè pochi sono quelli che vogliono subirsi i tuoi piagnistei.
E quando proprio ti accorgi che sta scappando una lacrima, corri in bagno, rifatti il trucco e riprendi in mano il tuo copione.
Io ero triste, piangevo ogni giorno (perchè quando finisce una storia è quasi doveroso farlo) , eppure agli occhi del mondo ero felice. Mi godevo l'esistenza, sorridevo e mi allungavo la vita.
Eppure nessuno ha mai capito quanto fosse finta la mia gioia.
E mi sono ritrovata a chiedere a me stessa se io fossi diventata un'ottima attrice oppure se fossero gli altri a non capire nulla di me.
Ma ribadisco, sono pochi quelli che vogliono subirsi i tuoi piagnistei.
Ed io ero piena di amici, ma mi sentivo quasi sempre sola.

Il dolore non ha una forma.
Si può piangere, ci si può disperare, si può urlare, smettere di mangiare o ingozzarsi a più non posso, ci si può chiudere in casa per giorni, si può fare abuso di alcool e davvero di tutto; ma, cosa pazzesca, si può anche sorridere!!!

Dunque, sorridere perchè si è felici è la regola o l'eccezione? 
che forme ha realmente la felicità se sorridere non n'è sintomo, ma è una malattia?

In questo vasto teatro popolato da attoruncoli da strapazzo, bisognerebbe proprio buttare via le maschere e armarsi di quella sensibilità che è in grado di scavare la superficie e di andare oltre la facciata. 
Questo si che ci permetterebbe davvero di allungare le nostre vite e forse  ci renderebbe anche tutti più felici!!!

venerdì 25 maggio 2012

Il blog come proiezione virtuale di se stessi

Buon pomeriggio a tutti e benvenuti.
Sono molto emozionata all'idea che questo sia il mio primo post e, dato che non so bene quale sia il modo migliore per "cominciare" vi spiegherò brevemente il perchè di questo blog.


L'idea di aprire uno spazio virtuale tutto mio mi ha sempre affascinata, sia perchè in tal modo la mia vena logorroica può essere meglio "sfogata", sia perchè credo che sia meraviglioso poter condividere i propri pensieri col mondo.
Credo dia un grande senso di libertà!


Non ci sono temi ben definiti, il mio intento è quello di dare libero sfogo ai pensieri più disparati (ovviamente mantenendo una certa logicità nei singoli post! )


E dunque, il blog sarà la proiezione di me stessa.
Tutto quello che scrivo sarà il risultato di quello che penso/sento/spero/voglio/vedo/analizzo/odio/sogno.
Ogni singolo intervento, in qualche modo, servirà a farvi capire chi sono; e chissà che così non prenda anche io maggior coscienza di me!! :-)


Un bacio a tutti e al prossimo post!!!