Translate My Blog

In fondo la mia vita è la storia dei tentativi che ho fatto di tenere i piedi per terra senza mai smettere di alzare gli occhi al cielo.

M.G

domenica 30 giugno 2013

Come fuochi d'artificio


Tu non sei speciale!
Non sei particolare!
Non sei una spanna avanti agli altri!
Tu sei uguale alla massa per lui...
Una faccia grigia insieme a centinai di figure in bianco e nero...
E non vuole dire niente che tu il suo viso lo vedi a colori...
Non vuol dire niente che quel maledetto sorriso brilla a chilometri di distanza...
Tu resti comunque il nulla!
Devi solo imparare ad accettarlo.
Devi rendertene conto!
Quello che è stato è bloccato nel tempo.
Non tornerà più! 
Lui non vuole... Lui non ti vuole!
Siete stati bene... Ma il vostro tempo si è esaurito.
Come lo scintillio dei fuochi d'artificio che colorano il cielo in un attimo, esplodono e poi ricadono in mare. 
Tu adesso sei cenere!
E faresti meglio a ridurre così anche il sentimento che ti lega a lui.
Faresti meglio a gettare nelle fiamme il cuore, il cervello e anche le viscere.
Faresti meglio a gettare nel fuoco le lacrime che stai versano ancora una volta per lui...
Che tanto sono invisibili per lui, come te!
Che lui non si rende conto della tua felicità, figuriamoci della tua tristezza...
Faresti bene a gettare lui nelle fiamme, e il suo ricordo.
Prima di ridurre in polvere anche l'ultima briciola di orgoglio.
Tentando di salvare quel minimo di amor proprio che galleggia esangue sul pelo dell'acqua... Come fuochi d'artificio!

domenica 28 aprile 2013

.. Metamorfosi ..


E vi dirò di come mi sono trasformata.. Di come il corso degli eventi e le svariate situazioni che mi si sono presentate abbiano plasmato e mutato il mio carattere.. Di come il mio cuore sia stato stretto in una morsa di ghiaccio.. E di come la  speranza abbia lasciato quasi del tutto il posto alla diffidenza.. Per raggiungere tutto questo ho dovuto toccare il fondo..

Due o tre sabati fa ero con le mie amiche.. Ero irrequieta perché lui non c'era.. Non riuscivo a godermi la serata.. Una meravigliosa serata con tanto di festa di paese e fuochi d'artificio.. Ma quella sera anche io ho fatto il botto..

Ci fermiamo al solito bar.. Le solite facce.. Le solite chiacchiere.. Quando ad un tratto lo vedo arrivare.. Lui e il suo gruppo di amici.. Ci salutiamo.. Ma i suoi baci di giuda mi gelano l'anima.. Pochi convenevoli.. Qualche sorriso di circostanza e si allontana.. E mi sento l'ultima arrivata.. Mi allontano con le mie amiche e sconvolta mi metto alla guida.. Pochi metri e la macchina viene invasa dal rumore dei miei singhiozzi.. Crollo.. Fisico ed emotivo.. Mi abbandono a me stessa.. Le mie amiche tentano di farmi ragionare mentre il respiro si fa sempre più affannoso.. La classica crisi di panico, ne riconosco i sintomi.. Loro preoccupate tentano di farmi parlare.. Di farmi capire che sono solo troppo nervosa.. Troppo stanca.. Che queste cose capitano a tutti.. Che non sono patetica.. Che non sono nè la prima nè l'ultima ad avere problemi di cuore.. Che però non vale la pena stare così.. Perché nessuno merita di farti provare tanto dolore..
Ma io non riesco a tranquillizzarmi.. Il corpo quasi trema.. Una delle mie amiche balza in avanti per prendere il mio posto sul sedile del guidatore.. Non sono in grado di guidare fino in ospedale, ed è chiaro che ho bisogno di aiuto.. Mi sposto al lato per farle spazio.. Ed è lì che la vedo.. Ed è lì che tutto è cambiato..
 Mi guarda attonita.. Il trucco sbavato da litri di lacrime.. Gli occhi gonfi e rossi per il pianto..
La mia immagine riflessa nello specchio retrovisore mi fissa sconvolta.. Negli occhi tristezza, angoscia e tanta tanta paura.. Paura di essere persa.. Di essere condannata all'eterna  infelicità.. Di non avere più stimoli.. Di non riuscire a raggiungere lui.. Negli occhi una vena di disprezzo luccica.. Disprezzo non solo per lui, ma anche per me stessa.. Per quello che sono diventata.. Una che si piange addosso.. Che piange per uno stronzo.. Che si dispera per la sua indifferenza.. Che si fa il sangue amaro per ogni piccolo ostacolo.. Che è stanca di lottare e di combattere battaglie che sa essere perse in partenza.. Una codarda.. Una che vede solo porte chiuse.. Una che non vede sbocchi nè possibilità..  Da quel giorno la mia vita è cambiata.. 
Mi sono accorta di come ero diventata.. Di come mi ero ridotta.. E di quanto odiassi essere così come non ero mai stata..
Ho imparato a non aspettarmi più niente da nessuno.. Sono diventata indifferente.. Alla vita in generale.. Agli stimoli che provengono dall'esterno.. A quasi tutto ciò che mi circonda.. E sebbene io sia a conoscenza di quanto questo possa essere negativo, non riesco ad abbandonare la mia parte schiva.. Sto provando a mettere da parte l'apatia che mi ha colpita, poco per volta.. Per non incappare in un altro eccesso.. per trovare un giusto equilibrio che mi faccia vivere se non felice, almeno con un briciolo di
serenità quotidiana.. Sto provando a rimettere in sesto il cuore.. Sto provando a camminare di nuovo a testa alta.. A non disprezzarmi più.. A volermi bene.. A mettere me stessa prima, sempre.. Sto provando a non soffrire più.. A far leva sempre e solo sulle mie forze.. Perché la presenza degli altri in fondo è relativa.. La vita è un percorso che compiamo da soli.. È bello contornarsi di persone che possono in qualche modo arricchirla, ma è anche vero che non dobbiamo lasciar dipendere le nostre scelte, le nostre emozioni e noi stessi da costoro.. Questo è stato l'errore che mi ha sempre accompagnata dalla nascita.. Spero di imparare presto a gestire con ponderazione questo mio stato emotivo di continuo bisogno del prossimo.. Vorrei capire cos'è che mi manca davvero.. Quali parti del mio carattere debbano essere demolite e ricostruite, quali debbano essere solo smussate e quali ancora siano già giuste..
Ho sempre pensato che il mio essere fosse simile ad un cubo di Rubik.. È ora che un po' di facce vadano a posto...!!!

martedì 2 aprile 2013

[AtTesa]

E poi alla fine sei lì, che aspetti...
Aspetti qualcosa che non sai se arriverà...
Attendi un momento che forse il destino non ha messo in conto...
Aspetti una persona che probabilmente non incrocerà mai la sua vita con la tua...
Che le vostre vite si sono scontrate, certo, ma dopo l'impatto è finita lì...
Che tu ci pensi un milione di volte a cosa fare, a come agire... Che pensi a fare tutto quello che è in tuo potere per cambiare le cose...
E quando non cambia proprio nulla decidi di non fare più  niente...
Sperando che sia quel niente a fare la differenza... Che l'indifferenza gli faccia render conto della tua assenza..
E immagini i momenti passati e i possibili istanti futuri...
Sei lì che guardi il cielo, e rifletti sui chilometri che vi separano...
E poi guardi in basso, e fissi il terreno...
Perché la distanza materiale non esiste... È irreale...
Perché siete vicini e ci basterebbe un minuto per vedersi e incontrarsi...
E nonostante questo sembra di essere lontani mille miglia...
Di vivere su due pianeti diversi...
Perché non ci si incontra mai.. Solo per caso..
E tu vorresti sostituire le coincidenze con la voglia...
Perché averlo accanto per te è importante...
E lui non se ne accorge...
O fa finta...
O non ha voglia...
O ti ignora...
E allora torni a guardare il cielo, sperando che passi una stella...
Sperando che si avveri l'ennesimo desiderio su di lui e su di te...
Sperando in un risvolto felice...
In un cambiamento...
Ma forse la vita certe cose non le fa mutare, e basta!!
Forse bisognerebbe rassegnarsi senza troppe domande...
E accettare che Per quanti sforzi si facciano resterà tutto com'è...
Sempre uguale a prima..
Perchè forse le attese sono solo un test per misurare la nostra resistenza...
La nostra capacità di sopportare..
Di piegarci...
Di spezzarci...
Di andare avanti seppur feriti...
Forse le attese sono solo lassi di tempo inconcludenti...
Che forse il tempo dell'attesa è fatto di istanti di vita sprecata dietro ad un'idea irrealizzabile...
E forse non verrai mai ripagato per tutti i momenti in cui hai tenuto duro...
Che a quello che fai e che dici e a quello che fa e che dice lui non ci credi più neanche tu...
E ti sembra di combattere contro i mulini a vento...
Perché ormai nelle mani hai solo lacrime miste a briciole di speranze...
Che ai sogni non ci credi più...!
Ma nel dubbio stringi i pugni e tiri dritto...
E ci aggrappiamo anche al barlume di speranza più fioco...
Che prima o poi il vento deve cambiare...
E prima o poi le strade dovranno ricongiungersi ancora...

Andare avanti nell'attesa del prossimo impatto...
Tenendoci stretto il cuore per non perderlo definitivamente...
Per prepararlo al prossimo momento in cui la speranza tornerà a mancare...
E ci sentiremo inutili...
E allora dovremo aggrapparci solo al battito del nostro cuore per capire che siamo ancora vivi...

giovedì 7 febbraio 2013

Maledetta innamorata!!!



Voglio buttare giù i miei pensieri perchè proprio non ce la faccio più.

Mi frullano nella mente così tanti ricordi, così tante sensazioni, così tante voglie, così tante ansie, così tanti timori, così tante speranze che ho paura che il mio cervello rischi di esplodere.


Maledetto cervello.


E maledetto cuore.


Maledetta me, che per una volta che mi sono innamorata davvero, vengo lasciata da sola coi miei sentimenti...


Che in fondo con queste emozioni ho imparato a convivere, da sola, ma è brutto non poter esternarle e sopprimerle... 

Perchè non è ancora il momento! 
E mi chiedo se lo sarà mai...

E' come se ci fosse un esubero di emozioni che non riesco più a tenere sotto controllo.


Non riesco più a gestirli e a gestirmi.


Le emozioni vogliono uscire, e manifestarsi.


Vorrei urlare ad alta voce quel nome che mi rimbomba di continuo nelle orecchie.


Vorrei buttar via lo stomaco e le viscere per non sentire più quelle maledette farfalle.


Vorrei poter dire: "Mi manchi, ma davvero!! Ma davvero troppo... Perchè la tua assenza si sente come un peso opprimente, mentre tu la mia sembri non sentirla. E questo fa ancora più male", senza dovermi vergognare.


Ma è davvero questo l'amore?!


Maledetta innamorata, allora.


Maledetta me che ogni giorno aspetto delle attenzioni che so non arriveranno.


Che aspetto il giorno in cui lui veda le cose in maniera diversa.


Maledetta me, che nonostante un ciclo infinito di disattenzioni mi basta uno stupido cenno per ritornare ad essere felice.


Maledetta me, che nonostante le delusioni e le amarezze trovo sempre il barbaro coraggio di investire cuore cervello e sentimenti.


Maledetta me che nonostante i miei tentativi di aspettare il suo momento propizio mi sto logorando... ma continuo a trovare la forza per aspettarlo.


Maledetta me, che credo in un NOI che forse non è mai esistito e non esisterà mai.


E maledetto il fatto che credo nel "Mai rinunciare a qualcosa che vuoi veramente. E' difficile aspettare, ma è peggio rimpiangere"...


E allora, semplicemente, MALEDIZIONE!!

giovedì 17 gennaio 2013

Impasse

The Tired Photographer. Week 52

In questi mesi ho avuto la sensazione di non poter scrivere, o di non sapere più come utilizzare le parole.Sono riuscita ad aprirmi di più con le amiche.Ormai le più fidate hanno imparato a memoria la situazione patetica che sto vivendo.Eppure oggi non ce l'ho fatta a parlare con loro.Oggi ho sentito l'esigenza di scrivere.Di buttare fuori i pensieri non con la voce ma con la tastiera.


Impasse forse è la parola migliore per definire la mia situazione.
Un vicolo cieco dal quale sono condannata a non uscire indenne.

La mia situazione non è per niente facile.
A tratti sono così felice che mi manca la terra sotto i piedi.
Altre volte faccio i conti con una realtà molto più dura, e il terreno lo sento eccome... è così friabile che finisco per precipitare in qualche voragine.

Tutto perchè le mie emozioni le faccio dipendere da un uomo... Quanto mi odio per questo!

Adesso mi trovo sul fondo del burrone.
E sento di non avere le forze per risalire.
Nè il coraggio per intraprendere la scalata.

Sono terrorizzata che risalendo io possa trovare una situazione addirittura peggiore di quella che c'è nel baratro.

Quindi preferisco l'isolamento...

Nel baratro ci siamo solo io e la mia solitudine.
E' come vivere in esilio volontario.
Ed ho paura che ritornando nel mondo reale io possa essere messa da parte non per mio volere ma per volere altrui.
E questo mi fa preferire la solitudine volontaria.

Almeno ho la sensazione di aver scelto la mia condizione.
Meglio che subire la scelta degli altri.

Quindi capita che io non lo contatti per giorni. 

Giorni in cui vivo col patema d'animo fino a che il display del mio cellulare non mi notifica un messaggio. Allora ritorno normale ed espansiva nei suoi confronti. 
Fino a quando lui non "raffredda" in qualche modo la situazione.
E allora io ritorno a non contattarlo più fino a che lui non ricerca il contatto...

Il solito tira e molla...
La mia solita insicurezza... !

Sono passati cinque mesi da quando c'è questo nuovo individuo nella mia vita.

E ad essere onesta non so neanche nè come nè perchè sia entrato a farne parte.
Semplicemente un giorno è successo. 

Il problema è che la sua permanenza nella mia vita non è nè ben definita nè costante.

Entra ed esce in punta di piedi.
In qualità di non si sa cosa.


Io e lui non abbiamo cominciato da amici.

Abbiamo cominciato quasi da sconosciuti.

Lui e la sua ex frequentavano saltuariamente il mio gruppo di amici. E abbiamo sempre avuto un rapporto formato dal buongiorno e dalla buonasera.

Poi lui è stato mollato. 
E sarà che non ho mai visto un uomo di 26 anni piegato in due dal dolore, ma mi sono sentita "in dovere" di stargli vicino.

Solo che in breve il dovere si è trasformato in piacere...

E allora ho imparato a conoscerlo.

E lui ha imparato ad aprirsi con me, seppure con varie difficoltà dettate dal carattere un pò introverso e da una scarsa fiducia in se stesso e nel prossimo.

Ho sempre cercato di stargli accanto con disinteresse.

Ho sempre provato a dimostrare che il tempo passato insieme a sorridere era finalizzato a quello e a nulla più.

Volevo solo vederlo felice...

Perchè io non sono mai stata in grado di sfruttare le persone.
Semmai sono stata stupida nel farmi sfruttare e nel ripetere svariate volte quest'errore.
Ma mai, e sottolineo mai, ho usato un altro essere umano.


Io gli sono sempre stata vicina, e basta.

E forse adesso sto pagando le conseguenze di un bene dato via con poca parsimonia.

Un bene che per me è diventato qualcosa che somiglia vagamente all'amore.

Ma lui fa ancora fatica... troppa fatica ad abbandonarsi ai sentimenti.

E sebbene tra me e lui sia nato qualcosa, lui ha paura di non essere in grado di gestire un nuovo rapporto.
(La storia con la sua ex è finita poco prima che ci conoscessimo)

E prova a bloccare i sentimenti con la razionalità.

La sua mente prevale sul suo cuore.
La mia mente, invece, soccombe miseramente...


Non so bene cosa provi lui per me.
Non riesco ancora a comprendere.

So che quando ci guardiamo negli occhi, però,  dimentico anche di respirare.
E tutto ciò che mi circonda diventa rumore bianco.

So che i baci, le carezze e l' intimità che eravamo stati in grado di sviluppare, mi mancano come il pane.

Perchè pensare che l'ultima volta che ci siamo baciati risale a fine novembre mi fa venire le lacrime agli occhi.

Da dicembre in poi abbiamo evitato ogni gesto amorevole... e ci siamo visti di meno. Quasi da amici. Perchè la condizione d'indecisione in cui si trovava mi feriva.
E lui non voleva ferirmi.

Peccato sia ancora indeciso.
E peccato che questo mi ferisca ancora...

Non riesce a stare con me.
Ma non riesce a stare neanche senza di me.

E so che dovrei lasciarlo andare...
Perchè una persona indecisa non mi merita.
Ma rinunciare a lui fa troppo male.

Perchè l'unico modo che vedo per farlo uscire dal mio cuore è che me lo strappino via dal petto.

E spasimo e soffro per delle attenzioni che "dovrebbero essermi garantite di diritto" dopo quello che si è creato tra di noi...
Perchè i sentimenti non li puoi bloccare.
E lui non può essere così bloccato da non voler più amare.

Le delusioni non dovrebbero paralizzarti a tal punto da non farti più vivere!

Anche se hai sofferto tanto.
Anche se sei morto dentro.

Ma come disse Coelho: "l'essere umano è così, sostituisce gran parte delle proprie emozioni con la paura".

E mentre mi trovo ancora nell'impasse, combatto la sua paura di lasciarsi andare con la perseveranza.

Spero di poter imparare il valore dell'attesa.

E spero di poter essere in grado di dargli spazio e di intervallarlo bene con la mia presenza.

Spero che capisca che vuole me come io voglio lui...

Non sono mai stata in grado di prendermi qualcosa che volevo. Forse anche questo mi manda in crisi...

Chissà se saprò mai come si raggiunge un traguardo.

Forse sono brava solo a sognare...


(P.S)
(Comunico a tutti i followers e a tutti coloro che si soffermano a leggere i miei post che al più presto verrò a farvi visita sui vostri blog, per ringraziarvi delle premure che mi dimostrate. Purtroppo ho bisogno di una migliore organizzazione/ gestione delle giornate per fare tutto. E ultimamente ne sono a corto!! Abbiate pazienza!! :* )

sabato 8 dicembre 2012

Non volevo che fosse semplice... Volevo che ne valesse la pena...

Nonostante sia passato un pò di tempo dal mio ultimo post, la situazione è rimasta quasi invariata.
L'unica cosa che è cambiata è la fiducia in me stessa, è crollata di nuovo.
So che non dovrei far dipendere le mie sicurezze dagli altri, ma cercare conferme all'esterno è proprio più forte di me.

Siamo usciti varie volte.
Abbiamo parlato tanto.
Ci siamo capiti.
Abbiamo litigato.
Ci siamo baciati.
Ci siamo voluti.
Ci siamo allontanati.
Ci siamo fraintesi.
Ci siamo riappacificati.
Ci siamo ignorati.
Ci siamo cercati.
Ci siamo allontanati ancora...

Ma torniamo sempre allo stesso identico punto.
Il nostro rapporto sembra un cerchio.
Anzi no, sembra un vortice.
Io mi trovo al centro.
Sommersa da mille perplessità, da mille interrogativi.
E Vedo tutto con poca chiarezza.
Ma ho la sensazione che lui abbia più lucidità di me.
Che lui dal cerchio è fuori.
Che vive le cose con più disinteresse.
Che è convinto che io ci sono e ci sarò sempre.

Perchè per quanti sbagli abbia fatto, io l'ho sempre capito.
L'ho sempre giustificato...
L'ho sempre perdonato...

Perchè in fondo i suoi errori erano dettati dall'insicurezza e dalla paura.
Perchè in fondo lui non si rendeva neanche conto di sbagliare.

Ma se c'è una cosa che ho capito è che sono stata io a sbagliare.

Ho sbagliato a vedere in lui tutta questa confusione.
Perchè le sue idee sono fin troppo chiare: la priorità alle cose importanti, e io non sempre ne faccio parte.
Anzi...

Nella sua lunga lista di impegni io ricopro un posto molto misero.

Sento di non riuscire più a capire i suoi gesti.
Sento di non capire più Perchè prima mi chiede chiarezza e poi è il primo ad essere ambiguo.
IO non capisco più che interesse abbia nei miei confronti.

Prima diceva che con me sarebbe stato capace di lasciarsi andare.
Ora lo vedo sugli attenti.
Fermo sulla difensiva.

Sento quasi che mi stia Evitando.

E non capisco il senso di trascinate ancora questa cosa, da parte sua.
Perchè da parte mia so che sopporto Perchè mi sono innamorata.
E anche se mi sono innamorata ho provato varie volte a porre fine alla situazione.
Lui me l'ha sempre impedito.
Perchè lui a me ci tiene..
Solo che per fare bene le cose deve andate con calma.

E dopo queste parole, io divento paziente di nuovo.

Ma anche l'amore ha dei limiti, come la pazienza.

E io non riesco più a tollerare questo interesse ambiguo e relativo.

Vorrei dare uno sbocco a questa situazione.

Vorrei dare un senso a questi stupidi sentimenti.

Ho contribuito a creare questo rapporto incoerente, ed oggi me ne pento.
E sono in cerca di un rimedio, se c'è...

Ecco, sono qui, dopo un altro mese, ancora più presa e confusa di prima.

Un'altra volta in balia dei miei sentimenti.
Un'altra volta preda del volere altrui.

Non volevo che la cosa fosse facile...
Volevo solo che valesse la pena di soffrire un po'...
Volevo che i miei sentimenti venissero ricambiati con disinteresse.

Che strano il destino... Prima ti lancia una nuova sfida e ti fa credere
di poter raggiungere un nuovo traguardo,
e poi ti lascia con un pugno di mosche in mano...

domenica 14 ottobre 2012

Si chiude una porta... si apre un porta identica alla precedente

 Il mio errore più grande è quello di non imparare mai dai miei errori precedenti.
O forse imparo qualcosa dopo l'impatto iniziale e poi col passare del tempo dimentico.
Il mio errore è quello di essere fiduciosa.
Di credere nelle persone.
Di concedere me stessa senza riserve.


Io sono così...

Maledettamente poco costruita.
Odiosamente sincera, sempre.
Dannatamente istintiva prima e riflessiva poi...


Io sono così, e non mi pento di quello che sono.

Mi pento delle conseguenze che questo mio essere mi portano...

Senza titolo




Un mese fa ho provato a spazzare via le ultime briciole del rapporto che mi legavano ad R. , il ragazzo di cui mi ero innamorata mentre ero ancora fidanzata col mio ex.
Una situazione difficile che mi ha fatta soffrire parecchio.
Che mi ha provocato sacrifici immensi.

Un dolore che adesso è passato.

Passato perchè ora sto "male" per altro.
O forse dovrei dire altri...

Questa persona l'ho conosciuta un pò di tempo fa.

Situazione analoga a quella con R.

Lui fidanzato, io e lui che uscivamo nella stessa comitiva.
Rapporto pressoché inesistente, contornato da discorsi poco impegnativi e frasi di circostanza.
Lui e la ragazza che arrivano alla rottura.
Lui che sta male.
Io che provo un dispiacere profondo per questa sua condizione.
Io e lui che ci avviciniamo.
Lui che con me sta bene.
Io che con lui sto bene.
Lui che vuole voltare pagina.
Io che gli sono vicina.
Lui che poi è confuso.
Io che poi sto male...

Sempre gli stessi schemi.

Ormai comincio ad essere convinta che in me ci sia qualcosa di tremendamente sbagliato.
Qualcosa che mi porta a ripercorrere sempre gli stessi passi.
Una vita che di evolversi proprio non ha voglia...


Rispetto a quello che avevo con R. il rapporto che si è instaurato con questo ragazzo è più sincero.

E l'unico "problema" che con me gli impedisce di fare passi in avanti o di ritrattare quelli già compiuti, è che ancora non se la sente.

Che di andare avanti con la sua vita lui ne ha una gran voglia.

Perchè sente la necessità di dare importanza a se stesso e a tutte le esigenze che tempo fa aveva compresso o sacrificato.

Che lui con me sta bene... Tanto... Forse troppo...

Ma la tempistica è sbagliata.

La sua storia precedente ed importante è finita da troppo poco tempo (un mese e mezzo) e lui deve ancora ricostruire i suoi equilibri.

Deve ancora fare i conti col passato.

Deve metabolizzare.

Ha bisogno di tempo, perchè la serenità non si recupera con la stessa velocità con la quale la si perde.

C'è bisogno di impegnarsi.

C'è bisogno di forza di volontà.



Io vorrei stargli vicino, perchè per il momento abbiamo costruito un bel rapporto.

Ma sono bloccata a mia volta.

Ho paura che la sua confusione possa confondere anche me.

Ho paura di non essere abbastanza forte per sostenere la sua attuale fragilità.

Ho paura di andare in pezzi di nuovo...

Tra di noi si stava creando qualcosa.

Ma siamo andati troppo veloci e ora lui sta rallentando.

Vorrei assecondare i suoi ritmi, perchè sento che è una persona per cui potrebbe valerne la pena.

Ma ho paura che se lui non riuscisse a fare più passi in avanti,
ancora una volta sarei io a farne le spese...

domenica 7 ottobre 2012

Un mese della mia vita che avete perso...

Eccomi qui, a più di un mese di distanza dall'ultimo post.
È stato un periodo difficile, e devo dire che sono cambiate parecchie cose...
Proverò a spiegarvi poco per volta coi prossimi post.
Per ora godetevi i primi aggiornamenti!! :)

my love

Quasi un mese fa ero qui a scrivere di un ragazzo.
Credo che sia stato quello che mi ha provocato più sofferenza tra tutti quelli che mi hanno fatto patire le pene d'amore.

Ho provato a riprendere i contatti con lui, ma lui non ha voluto.
L'ho cercato dopo mesi e mesi di distacco.
Ho provato a rimettere in piedi il nostro rapporto incerto.
Volevo dare uno sbocco a quella situazione.
Ero pronta a qualsiasi risultato.
Volevo correre dei rischi.
Volevo incontrarlo e volevo parlargli.
Volevo capire da lui e dalla sua bocca cos'eravamo.

Ma alla fine ho capito lo stesso...

Il suo silenzio è stato eloquente...

E allora dopo pianti su pianti, quella porta semi chiusa che lui si era lasciato alle spalle correndo via da me, l'ho chiusa io.
Le ho dato un calcio, uno di quelli decisi.
Volevo sentirla sbattere... Volevo sentire che fosse finita.
Finita per davvero...

E se prima fantasticavo su di me e su di lui insieme, adesso non lo faccio più.
Ho acquisito una grande consapevolezza: non sarebbe mai stato in grado di darmi l'amore che io tanto cercavo e che cerco.

Un amore vero e sincero.
Un sentimento naturale che non c'è bisogno di chiedere nè di pretendere.

Uno come lui non è abituato ad amare sul serio.
Ha sofferto per amore e ha deciso di non lasciarsi più andare.
E per quanto io abbia sperato di potergli sciogliere il cuore, ho soltanto visto il mio andare in pezzi.

Così, tra una delusione e un'altra ancora, ho raccolto i cocci di cuore che ho trovato e ho provato a rincollare il tutto.
Ho recuperato la dignità dalle suole delle mie scarpe... e l'ho rimessa in cima.
Ho raccolto tutti i momenti passati con lui, tutti i ricordi e le sensazioni e ho rinchiuso tutto in una scatola.
Mi ci è voluto tanto scoach e tanta pazienza per far si che le emozioni non fuoriuscissero più, ma alla fine su quella maledetta scatola sono riuscita a scrivere la parola PASSATO...

Dio solo sa quanta fatica mi è costata.

Adesso, voltandomi indietro, vedo una me molto bambina.
Una me troppo ingenua.
Una me che credeva ancora nelle favole.
Una me che voleva sempre vedere il positivo in un mare di negatività.
Una me debole.
Una me vittima.
Una me stupida.

Una me innamorata e ceca.

Adesso mi sento più forte.
Mi sento cresciuta.
Mi sento migliore...

E' incredibile che per ritrovare me stessa ho dovuto, per l'ennesima volta, perdere qualcuno che ritenevo importante.

martedì 4 settembre 2012

Incontro

feeling claustrophobic.


Ieri ti ho visto.
Sarà che pioveva, ma mi hai trapassato il cuore come un fulmine.
Veloce...
Silenzioso...
Letale...

Mi hai guardata e mi hai sorrisa.
Come se non fosse successo nulla!
Come se fosse tutto maledettamente uguale a prima.

Eri con la tua migliore amica.
Quella che ha il mio stesso nome.
Quella di cui io sono gelosa.
Ma questo non te l'ho mai detto.
So bene che la consideri solo un'amica.
Ma mi sono sempre sentita in competizione con lei.
Perchè lei ha molti più problemi di me.
E tu sei sempre stato pronto a risollevarla e a starle accanto.
A volte, lo ammetto, sono stata gelosa dei suoi guai.
Lei mi toglieva spazio...
E io non lo sopportavo.
Che stupida egoista!!

Sei entrato in negozio.
Io ero col tuo miglior amico, per così dire.
Quello che io conosco da una vita e che fa parte delle tue amicizie solo da poco.
Parlavamo tranquillamente.
Poi sei arrivato tu, con lei.
E mi hai sconvolta.

Con me hai interagito poco.
Io non te ne ho dato modo.
Ero troppo nervosa.
Troppo in ansia.
E tu non sei sembrato turbato dalla situazione.

Non ti parlavo.
Non ti guardavo.

Ti ho persino odiato...

Sono uscita fuori col telefono in mano.
Cercavo qualcuno con cui parlare.
Tu non sei uscito.
Sei rimasto dentro, con i tuoi amici.
E allora ho chiamato anch'io un'amica.
Non sapevo che fare.
Volevo solo sfogarmi.

Ogni tanto ti guardavo mentre ero al telefono.
Gli sguardi si sono incrociati.

La tua espressione era quella di sempre...

E i tuoi occhi li ho disprezzati ancora di più.

Ora mi terrorizzano.

Non sono occhi normali i tuoi.
Ti guardano all'interno.
Percepiscono ogni emozione.

Un tempo li amavo.
Mi facevo scrutare dentro, per bene.
Giusto per giocare ad armi pari.
Perchè io ti capivo in un istante.

Ora non ti capisco più...

E quegli occhi li odio.
Terribilmente...

E vorrei detestarti...
Lo ripeto a me stessa come un mantra.
Sperando che queste parole penetrino la mia mente.
Ma riesco ad odiarti per poco.

Volerti bene è diventata una condanna...

Sono andata via dal negozio nell'agitazione più totale.
Frastornata...
Come un drogato sotto l'effetto di una dose pesante.

E sono tornata a casa.
E sono stata male.
Perchè il dolore provocato dai pensieri lo posso sopportare.
Ma il dolore ieri è diventato fisico.
E così anche il giorno prima, e il giorno prima ancora.

Vedevo il mio corpo piegato in due.
E non riuscivo a reagire.
Nelle lacrime speravo di trovare un pò di sollievo.
Nel mio letto speravo di trovare un porto sicuro nel quale rifugiarmi.
Sepravo che appena si fosse esaurito il mio dolore sarei riuscita ad addormentarmi.

Quando ci sono riuscita ho fatto degli incubi terribili.

Io non so cosa mi succederà.
E non so neanche cosa accadrà a te.
Non m'importa più di nulla...

E non sono più sicura di nulla.

L'unica certezza che ho è che quando sarà il momento parleremo ancora.

Dovesse anche essere solo per la nostra ultima conversazione...

lunedì 3 settembre 2012

Un buco nell'acqua?!

Senza titolo
Sabato finalmente ce l'ho fatta.
Ti ho mandato un messaggio.
Ti ho detto qualche frase di circostanza.
Poi ti ho chiesto di farmi compagnia per una sigaretta.
Che io tra l'altro non fumo neanche.
Ma che mi è saltato in mente?!

Non hai risposto.

Sapevo già come sarebbe andata, ma non sono riuscita a trattenermi.
Non posso proteggere me stessa dai miei sentimenti.
Dovrei solo proteggermi da te.
Ma benché il tuo comportamento sia a dir poco vergognoso, non riesco ad odiarti.
Penso che hai i tuoi motivi per non rispondere.
Penso a giustificarti.
Non so Perchè lo faccio, non traggo nessun beneficio da tutto questo.

Chissà se un giorno perderò la stima che ho nei tuoi confronti...
Stai facendo di tutto per farmi demordere.

Ti giuro che se riuscissi a piangere lo farei, ma non riesco a versare neanche una lacrima.
La rabbia è troppo grande e sovrasta qualsiasi cosa.
Tra l'altro è paradossale che l'unico che potrebbe consolarmi saresti proprio tu...

Mi chiedo cosa ci sia di sbagliato in me adesso.
Mi chiedo cos'ho fatto per provocare questa reazione in te.
Mi chiedo perchè fai così.

Vorrei metterti da parte, davvero.
E se di te m'importasse poco probabilmente lo farei.
Ma non ci riesco.

Mi stai ponendo avanti una barriera.
Ma io intendo sfondarla.

Voglio la mia dannata spiegazione.

Non ho più voglia neanche che sia una risposta positiva.
Voglio solo che tu mi risponda.

Mi sembra che tutta la mia determinazione serva solo a fare un buco nell'acqua con te.

Mi chiedo se è solo una questione di tempo.
Se le cose si risolveranno col passare dei giorni.
Se c'è solo bisogno di perseverare.
Se non posso più porre rimedio.

Mi chiedo se a me ogni tanto ci pensi.
Se ignorare i miei messaggi ti costa almeno un pò di fatica.
Se sei deciso a non ritornare, questa volta.

Mi chiedo come fare a ricontattarti se mi sbarri la strada.
Odio il fatto che tempo fa eri tu che me la spianavi...