In questi mesi ho avuto la sensazione di non poter scrivere, o di non sapere più come utilizzare le parole.Sono riuscita ad aprirmi di più con le amiche.Ormai le più fidate hanno imparato a memoria la situazione patetica che sto vivendo.Eppure oggi non ce l'ho fatta a parlare con loro.Oggi ho sentito l'esigenza di scrivere.Di buttare fuori i pensieri non con la voce ma con la tastiera.
Impasse forse è la parola migliore per definire la mia situazione.
Un vicolo cieco dal quale sono condannata a non uscire indenne.
La mia situazione non è per niente facile.
A tratti sono così felice che mi manca la terra sotto i piedi.
Altre volte faccio i conti con una realtà molto più dura, e il terreno lo sento eccome... è così friabile che finisco per precipitare in qualche voragine.
Tutto perchè le mie emozioni le faccio dipendere da un uomo... Quanto mi odio per questo!
Adesso mi trovo sul fondo del burrone.
E sento di non avere le forze per risalire.
Nè il coraggio per intraprendere la scalata.
Sono terrorizzata che risalendo io possa trovare una situazione addirittura peggiore di quella che c'è nel baratro.
Quindi preferisco l'isolamento...
Nel baratro ci siamo solo io e la mia solitudine.
E' come vivere in esilio volontario.
Ed ho paura che ritornando nel mondo reale io possa essere messa da parte non per mio volere ma per volere altrui.
E questo mi fa preferire la solitudine volontaria.
Almeno ho la sensazione di aver scelto la mia condizione.
Meglio che subire la scelta degli altri.
Quindi capita che io non lo contatti per giorni.
Giorni in cui vivo col patema d'animo fino a che il display del mio cellulare non mi notifica un messaggio. Allora ritorno normale ed espansiva nei suoi confronti.
Fino a quando lui non "raffredda" in qualche modo la situazione.
E allora io ritorno a non contattarlo più fino a che lui non ricerca il contatto...
Il solito tira e molla...
La mia solita insicurezza... !
Sono passati cinque mesi da quando c'è questo nuovo individuo nella mia vita.
E ad essere onesta non so neanche nè come nè perchè sia entrato a farne parte.
Semplicemente un giorno è successo.
Il problema è che la sua permanenza nella mia vita non è nè ben definita nè costante.
Entra ed esce in punta di piedi.
In qualità di non si sa cosa.
Io e lui non abbiamo cominciato da amici.
Abbiamo cominciato quasi da sconosciuti.
Lui e la sua ex frequentavano saltuariamente il mio gruppo di amici. E abbiamo sempre avuto un rapporto formato dal buongiorno e dalla buonasera.
Poi lui è stato mollato.
E sarà che non ho mai visto un uomo di 26 anni piegato in due dal dolore, ma mi sono sentita "in dovere" di stargli vicino.
Solo che in breve il dovere si è trasformato in piacere...
E allora ho imparato a conoscerlo.
E lui ha imparato ad aprirsi con me, seppure con varie difficoltà dettate dal carattere un pò introverso e da una scarsa fiducia in se stesso e nel prossimo.
Ho sempre cercato di stargli accanto con disinteresse.
Ho sempre provato a dimostrare che il tempo passato insieme a sorridere era finalizzato a quello e a nulla più.
Volevo solo vederlo felice...
Perchè io non sono mai stata in grado di sfruttare le persone.
Semmai sono stata stupida nel farmi sfruttare e nel ripetere svariate volte quest'errore.
Ma mai, e sottolineo mai, ho usato un altro essere umano.
Io gli sono sempre stata vicina, e basta.
E forse adesso sto pagando le conseguenze di un bene dato via con poca parsimonia.
Un bene che per me è diventato qualcosa che somiglia vagamente all'amore.
Ma lui fa ancora fatica... troppa fatica ad abbandonarsi ai sentimenti.
E sebbene tra me e lui sia nato qualcosa, lui ha paura di non essere in grado di gestire un nuovo rapporto.
(La storia con la sua ex è finita poco prima che ci conoscessimo)
E prova a bloccare i sentimenti con la razionalità.
La sua mente prevale sul suo cuore.
La mia mente, invece, soccombe miseramente...
Non so bene cosa provi lui per me.
Non riesco ancora a comprendere.
So che quando ci guardiamo negli occhi, però, dimentico anche di respirare.
E tutto ciò che mi circonda diventa rumore bianco.
So che i baci, le carezze e l' intimità che eravamo stati in grado di sviluppare, mi mancano come il pane.
Perchè pensare che l'ultima volta che ci siamo baciati risale a fine novembre mi fa venire le lacrime agli occhi.
Da dicembre in poi abbiamo evitato ogni gesto amorevole... e ci siamo visti di meno. Quasi da amici. Perchè la condizione d'indecisione in cui si trovava mi feriva.
E lui non voleva ferirmi.
Peccato sia ancora indeciso.
E peccato che questo mi ferisca ancora...
Non riesce a stare con me.
Ma non riesce a stare neanche senza di me.
E so che dovrei lasciarlo andare...
Perchè una persona indecisa non mi merita.
Ma rinunciare a lui fa troppo male.
Perchè l'unico modo che vedo per farlo uscire dal mio cuore è che me lo strappino via dal petto.
E spasimo e soffro per delle attenzioni che "dovrebbero essermi garantite di diritto" dopo quello che si è creato tra di noi...
Perchè i sentimenti non li puoi bloccare.
E lui non può essere così bloccato da non voler più amare.
Le delusioni non dovrebbero paralizzarti a tal punto da non farti più vivere!
Anche se hai sofferto tanto.
Anche se sei morto dentro.
Ma come disse Coelho: "l'essere umano è così, sostituisce gran parte delle proprie emozioni con la paura".
E mentre mi trovo ancora nell'impasse, combatto la sua paura di lasciarsi andare con la perseveranza.
Spero di poter imparare il valore dell'attesa.
E spero di poter essere in grado di dargli spazio e di intervallarlo bene con la mia presenza.
Spero che capisca che vuole me come io voglio lui...
Non sono mai stata in grado di prendermi qualcosa che volevo. Forse anche questo mi manda in crisi...
Chissà se saprò mai come si raggiunge un traguardo.
Forse sono brava solo a sognare...
(P.S)
(Comunico a tutti i followers e a tutti coloro che si soffermano a leggere i miei post che al più presto verrò a farvi visita sui vostri blog, per ringraziarvi delle premure che mi dimostrate. Purtroppo ho bisogno di una migliore organizzazione/ gestione delle giornate per fare tutto. E ultimamente ne sono a corto!! Abbiate pazienza!! :* )